L'entroterra di Voltri

Un territorio ricco di sorprese a due passi dalla costa

Località:Genova (GE)

A pochi chilometri dal mare, nell'immediato entroterra di Voltri, la prima 'delegazione' della grande Genova (tradotto per i non genovesizzati, il primo quartiere che si incontra entrando nell'area urbana del capoluogo ligure proveniendo da ponente) si trova un entroterra ricco e sorprendente, lontano dai cliché che tutti conoscono sulla Liguria.

Si tratta di valli solcate da torrenti brevi e sonnacchiosi, quali il Leira o il Cerusa, ma capaci di portare morte e distruzione durante le ripetute alluvioni che hanno colpito in passato il territorio e che costituiscono un incubo sempre dietro l'angolo per tutti i genovesi.

Valli che si aggrappano alle pendici del Turchino e del Faiallo, passi celebri, dove nei secoli la potenza dell'acqua, oggi soltanto 'distruttrice', è stata sfruttata per produrre carta nelle tante cartiere che costellavano il territorio, o ferro nella valle delle Fabbriche e presso le ferriere sul rio Gorsexio.

Acqua che in corrispondenza delle frazione Acquasanta, nel comune di Mele, viene sfruttata anche per alimentare le suggestive terme, recentemente ristrutturate e riaperte dopo un lungo periodo di inattività, situate al cospetto del santuario seicentesco, meta da sempre dei pellegrinaggi di fedeli provenienti da Genova e dai territori attigui e oggetto di un recentissimo restauro.

L'importanza del santuario è testimoniata anche dal fatto che qui, nel 1832, si sposarono Ferdinando II di Borbone e la principessa Maria Cristina di Savoia, figlia di Vittorio Emanuele I e di Maria Teresa d'Asburgo, regnanti in quegli anni a Napoli.

Poco sopra il santuario si aprono sentieri e creste che portano alle tante vette del circondario, da Punta Martin al bric del Dente, fino al monte Pennello e al Reixa verso ponente: si tratta di monti maestosi nonostante l'altitudine mediamente poco superiore ai 1000 metri, il cui fascino risiede nella vicinanza del mare e in caratteristiche geologiche che li rendono quasi 'alpini'.

Qui lo sguardo spazia dall'arco alpino fino alla Corsica (nelle giornate più terse) e passa l'alta via dei monti liguri, che attraversa tutta la regione conducendo gli escursionisti da Ventimiglia fino a Ceparana.

Questi monti sono caratterizzati da una fitta rete di sentieri da percorrere a piedi, in bicicletta o a cavallo. Qui inoltre è possibile ritrovare testimonianze di un'antica cultura contadina che, per secoli, ha abitato e antropizzato queste valli: in località Giutte, qualche chilometro al di sopra del santuario dell'Acquasanta, è possibile visitare i resti in ottimo stato di conservazione, di un'antica neviera, costruzione che serviva a mantenere utilizzabile fino in piena estate la neve e il ghiaccio accumulati durante l'inverno.

Poco distante dal valico del Turchino, che garantisce l'accesso verso la val Padana, proseguendo in direzione del passo del Faiallo si incontra il sacrario dei martiri del Turchino, costruito nel luogo dove il 19 maggio del 1944 vennero fucilati 59 civili, in rappresaglia per l'uccisione avvenuta il 15 maggio di 4 marinai tedeschi presso il cinema Odeon di Genova.

Le valli del voltrese furono terreno di lotta partigiana, ed il sacrario ne è testimonianza.

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