Ville e parchi di Roma da visitare

Località:Rome (RM)

Se hai la possibilità di visitare Roma in 3 giorni, devi conoscere alcune Ville e Parchi di questa città che sono ideali per rilassarti e godere di un momento di serenità in mezzo al verde, dimenticando il caotico traffico di questa metropoli.

Ho sfruttato questa possibilità e sono soddisfatto di aver unito alle tradizionali visite ai monumenti più noti, anche quella di aver conosciuto dei luoghi che non sempre vengono toccati dai turisti.

Il primo luogo che ti suggerisco è la centralissima Villa Borghese, storico parco della città che offre differenti scenografie che includono giardini in stile inglese e giardini all’italiana dove non è raro trovare piccoli edifici, laghetti artificiali e fontane.

L’area di una ottantina di ettari, annovera nove ingressi tra i quali, quello monumentale di Piazzale Flaminio, quello delle rampe del Pincio che salgono da piazza del Popolo, quello della scalinata di Trinità dei Monti sopra a piazza di Spagna e quello di porta Pinciana a ridosso di via Veneto. 

Ti suggerisco di leggere l’interessante storia di questo parco dove si trova la Galleria Borghese inserita nella villa Borghese Pinciana e che contiene preziose opere di Bernini, Canova, Tiziano, Raffaello e Caravaggio.

Nella parte ovest di Villa Borghese puoi anche visitare il Bioparco che è una evoluzione del vecchio giardino zoologico della città; e il Museo civico di zoologia. Sempre a Villa Borghese si trova il Globe Theatre, costruito ad immagine di quello di Shakespeare e dove d’estate, si tengono rappresentazioni teatrali esclusivamente dedicate al grande scrittore inglese.

Posso garantirti che Villa Borghese è una location romantica dove puoi trascorrere delle ore ricche di sentimento con il tuo partner specialmente se decidi di affittare una barchetta per divertirti a scoprire gli angoli più nascosti del laghetto artificiale, per trovare un poco di intimità.

Se Villa Borghese ti è piaciuta, Villa Doria Pamphilj –ex tenuta di campagna di questa nobile famiglia- ti sorprenderà con i suoi oltre centottanta ettari di grandezza che la fanno estendere dal vicino Trastevere alla città del Vaticano a Monteverde fino all’Aurelia Antica.

L’area è divisa in tre settori che sono: il palazzo e i giardini, la pineta, la tenuta agricola. E’ straordinario pensare che quest’area era un terreno dedicato alla coltivazione che rimaneva all’esterno delle Mura Aureliane che fu comprato nel XVII secolo dal nobile Panfilo Pamphilj e che fu abbellita quando, qualche anno più tardi, la sua famiglia entrò nelle grazie del papa Innocenzo X. 

Ma la storia della villa non è solo ricchezza e nobiltà ma anche sangue e guerra: infatti nel 1849 si combatté una tra le più drammatiche battaglie per la difesa della neonata Repubblica Romana contrastata da ingenti truppe francesi che la conquistarono.

Oggi il parco appartiene in parte al Comune di Roma che lo ha reso parco pubblico agli inizi degli anni ’70, mentre la Villa Pamphilj è dello Stato Italiano che ospita cerimonie ufficiali mentre ai vecchi proprietari Doria-Pamphilj resta solo una cappella funeraria.

Se hai tempo, l’ultimo parco di Roma che ti consiglio di visitare è Villa Ada che si trova nella parte nord della città all’inizio della via Salaria la cui storia inizia del Seicento come una tenuta agricola sede del Collegio Irlandese.

Un secolo dopo, divennero proprietari i principi Pallavicino che la fecero sistemare come giardino con l’innesto di percorsi geometrici e piccoli edifici come il Belvedere, il Tempio di Flora e il Cafehaus.

Alla fine dell’Ottocento passò ai Savoia che acquistarono terreni attigui fino a far giungere il possedimento a ben 180 ettari, ordinando delle migliorie e la costruzione delle scuderie. Nuovamente la villa passò al conte Telfener che la dedicò a sua moglie, Ada.

All’interno del parco vicino alla Villa, durante la seconda guerra mondiale fu costruito un bunker come rifugio antiaereo per la famiglia Savoia. Bunker che Mussolini decise di far costruire di nuovo in modo più resistente e confortevole che fu dotati di ogni tipo di comodità allora conosciuta. Oggi il bunker rappresenta una vera testimonianza di quel passato tuttavia così ancora vicino a noi, che una visita risulta istruttiva.