I segreti di Roma

A spasso per il Campo Marzio

Località:Rome (RM)

Le bellezze di Roma non hanno davvero limite, sia per turisti “avidi” di visite guidate e tour organizzati, sia per residenti o frequentatori abituali della Capitale che adorano dilettarsi in lunghe passeggiate domenicali. E così proprio dove – e quando – meno ce lo si aspetta, questa meravigliosa città regala scorci favolosi che lasciano senza fiato, edifici bizzarri che raccontano storie vecchie di centinaia di anni ed antichi tesori artistici nascosti.

Se volete scoprire alcune delle bellezze della Città Eterna, una volta “archiviati” i monumenti classici come il Colosseo ed il Foro, vi conviene dirigervi nell’area del Campo Marzio. Qui, non molto distante dal Pantheon, potrete contemplare la meravigliosa Chiesa di Sant’Ignazio di Loyola, celebre per i meravigliosi affreschi seicenteschi che la decorano. Una volta entrati, proprio al centro della navata principale, dirigendosi verso l’altare ed alzando gli occhi potrete vedere un’enorme cupola, del diametro di ben 17 metri : se vi muovete lentamente all’interno della chiesa, noterete che gli elementi che la costituiscono non sono reali, bensì dipinti, e che l’intera cupola è una perfetta illusione ottica, realizzata dalla maestria del pittore Andrea Pozzo. La cupola in muratura prevista nel progetto originario della chiesa non venne infatti mai realizzata, probabilmente per motivi economici o, come molti raccontano, per via delle lamentele degli abitanti della zona che assolutamente non volevano che un edificio troppo alto oscurasse loro il sole. Per ovviare a questo inconveniente, i committenti dei lavori fecero in modo che la chiesa fosse comunque dotata di una cupola, seppur dipinta. Dirigendosi da qui verso Piazza Sant’Eustachio, oramai famosa in tutto il mondo per ospitare il bar “dal migliore caffè di Roma”, vedrete spuntare tra gli edifici circostanti una strana costruzione dalla forma simile ad una conchiglia : si tratta della bellissima cupola della Chiesa di Sant’Ivo alla Sapienza, geniale opera dell’architetto Francesco Borromini

Proseguendo verso il fiume Tevere, non molto distante da via Giulia, non potete assolutamente perdere uno dei più bei gioielli del Manierismo romano, l’Oratorio del Gonfalone, celebre per i meravigliosi affreschi Cinquecenteschi che lo decorano. Questa chiesa venne costruita, attorno alla metà del XVI secolo, sulle vecchie rovine della Chiesa di Santa Lucia ed utilizzata poi come oratorio per la Confraternita del Gonfalone. Al suo interno è possibile ammirare una serie di ben dodici dipinti che ritraggono la “Storia della Passione di Cristo”, ad opera di alcuni tra i pittori più celebri del Manierismo romano, come Livio Agresti, Cesare Nebbia, Federico Zuccari e molti altri. 

Rimanendo nei pressi di Lungotevere, ma avventurandosi dalla parte opposta del fiume, potete assaporare la tipica atmosfera della Roma popolare - tanto vista nei vecchi film in bianco e nero - camminando tra i suggestivi vicoli di Trastevere. Da qui potete facilmente raggiungere Vicolo dell’Atleta - un tempo Vicolo delle Palme -, dove potrete ammirare un altro dei luoghi poco conosciuti della Capitale: proprio in questa zona, già dai tempi della Repubblica, si impiantò la prima comunità ebraica e proprio in questa strada doveva trovarsi la prima Sinagoga degli Ebrei. Una bella casa medievale presenta su una delle colonne dell’arcata della loggia un’iscrizione in ebraico antico, che ci permette di identificarla con la Sinagoga fondata dal lessicografo Nathan Ben Jechiel.

Al termine di questa lunga passeggiata, stanchi ma soddisfatti, non potrete far altro che ammettere quello che si dice sempre in giro: che la città di Roma è talmente grande e bella, che neppure gli stessi Romani riescono a conoscere tutti i segreti che nasconde.