La domanda a trabocchetto è un classico per il visitatore alle prime armi: "Dove comincia la valle Aurina?".
La replica è infatti un po' ridicola: "Dipende ...". A voler fare i pignoli, e privilegiare la semplice geografia fisica, la valle più settentrionale d'Italia avrebbe il suo incipit poco più a nord di Campo Tures (Bz) e del suo storico castello. E "non già a Brunico come talvolta erroneamente si suppone" sottolinea Wikipedia, con un tono più supponente di quello che ci si aspetterebbe da un' enciclopedia online.
In effetti, per gran parte dei visitatori la vallata comincia alla periferia del capoluogo della Pusteria; solo i turisti più smaliziati identificano come val di Tures il pianoro disseminato di colture agricole che si stende a nord di Brunico.
Prudenti, all'associazione turistica si sono dati il nome di "valli di Tures e Aurina" e hanno risolto la diatriba.
Molto più importante, alla fine, è non farsi ingannare proprio dall'impronta agricola della piana che precede Campo Tures: l’apparenza è quella del classico paradiso altoatesino per cicloturisti che farebbe pensare a quella "mezza montagna" apprezzata più che altro da chi è avanti nell'età. Anche se non ai livelli della pista ciclabile San Candido – Lienz, ma anche qui la ciclabile in effetti c'è, è lunga una cinquantina di chilometri e senza particolari strappi; finito poi l'asfalto, permette ai più allenati di proseguire su un sentiero forestale fino al ristoro Kehrer Alm a oltre 1800 metri di altitudine.
Qui però non siamo nel mondo delle mezze misure. Pur culminando a soli 1582 metri di quota in località Casere, la frazione di Predoi che segna la fine della strada, la valle Aurina può menar vanto di una cerchia di vette straordinaria.
La valle Aurina può vantare oltre ottanta cime oltre i tremila metri. La più alta? Il Picco dei Tre Signori (3499 m). Un primato che spiega pure perché spesso, anche in piena estate, le foto ricordo del castello di Campo Tures abbiano uno sfondo di montagne chiazzate di neve.
È un ambiente naturale che, tra l’altro, gode di un'invidiabile livello di tutela: non solo tutto il settore a oriente della valle fa parte del parco naturale Vedrette di Ries-Aurina (315 chilometri quadrati di estensione), ma confina col parco nazionale degli Alti Tauri, in Austria, che assieme all'area della catena dello Zillertaler Hauptkamm forma un complesso tra i più vasti d'Europa con quasi 2.500 chilometri quadrati di territorio protetto.
Difficile, perciò, non farsi coinvolgere in un'escursione: ce n'è per tutti i livelli di esperienza, dalle famiglie con bambini (e cane al seguito) agli alpinisti più agguerriti. E non da ieri.
Basti pensare che già 90 anni fa Luigi Vittorio Bertarelli nella prima edizione della Guida d'Italia, pubblicata dal Tci il 10 novembre 1920 a meno di due anni dalla Grande guerra, scriveva della valle Aurina e delle sue laterali:
"Sono tutte interessanti per il turismo sia per la loro bellezza lungo il percorso sia per le alte montagne ricche di ghiacciai cui adducono, le quali permettono magnifiche traversate ed escursioni di cui molte anche per semplici turisti pratici di montagna".
Tanto che, poche righe più oltre, sempre Bertarelli annotava come ''l'organizzazione turistica e il comfort sono ottimi" e che, addirittura, Campo Tures "è un centro di grande frequenza estiva", "formato essenzialmente da un gradevole insieme di alberghi freschi, eleganti, con piccoli giardini, che attestano il grande movimento estivo di soggiorno e passaggio ...".
Una sorta di patente di qualità confermata dai media di lingua tedesca, che hanno costatato - un po' a malincuore - come parte del governo Merkel, cancelliere in testa, abbia trascorso le ferie in provincia di Bolzano ed una discreta pattuglia (top secret per ragioni di sicurezza i nomi) proprio in valle Aurina o nelle immediate vicinanze.