Le porte di bronzo della Cattedrale di Benevento

La Janua Maior e la copia della porta di bronzo anteguerra

Località:Benevento (BN)

La Janua Major, la grande porta bivalve, alta m. 4,66 e larga m. 3,40, capolavoro della scultura romanica, risalente ai secoli XII-XIII era incastonata in origine nel portale centrale di marmo della Cattedrale (probabilmente oggetto di recupero dal.Tempio di Iside).

Nel settembre 1943 (11,12 e 14), per un tragico errore o, secondo alcune fonti, per una  falsa informazione dei servizi segreti, Benevento venne individuata come obiettivo militare  di primaria importanza e duramente colpita da ripetuti bombardamenti. Venne distrutta la Cattedrale, nonostante fosse segnalata, sul tetto, con una croce bianca, come monumento storico-religioso da salvaguardare e quindi protetto da accordi internazionali.

Dell'antico complesso, comprendente l'Episcopio, sono sopravvissuti il campanile, quasi intatto e la facciata del Duomo, piuttosto rovinata.

La porta di bronzo, incastonata in origine nel portale centrale, subì danni tali da farla ritenere perduta o, comunque, non restaurabile. Smembrata in decine di pezzi dalle bombe nel settembre 1943, fu recuperata già a partire dall'ottobre dello stesso anno grazie all'impegno personale dell'arcivescovo Mancinelli e di altri volontari e  diligentemente conservata.

Soltanto nel 1987, a seguito di studi e ricerche, avvalendosi dell'intervento di un autentico  mago del restauro, il Maestro Sergio Angelucci, si constatò che le mancanze erano meno determinanti di quanto si pensasse e che i danni, pur gravissimi, non escludevano la possibilità di un restauro.

I lavori di restauro, nei quali vennero inclusi anche interessantissimi studi e ricerche storico-scientifici, iniziarono nel 1990 per terminare nel 1999, quando finì il lavoro del M° Angelucci con il trasporto della porta a Benevento. Il Maestro, infatti, si dissociò, per varie ragioni che sarebbe molto interessante discutere, dal progetto di ricollocazione della porta stessa all'interno della Cattedrale, nell'atrio, a circa 3/4 metri dietro l'originaria posizione.

Ecco, dunque, dove si trova oggi l’autentica, originale Janua Major.

Tuttavia, occorre dire che gli studi e le ricerche fatte contestualmente al restauro hanno portato ad una conoscenza più approfondita delle valenze sia storiche che estetiche della porta, suggerendo alcune modifiche alla  posizione delle formelle. Per la qual cosa, la collocazione delle formelle è stata definita in tre gruppi di 24 formelle ciascuno:

  • il primo con l'infanzia di Cristo
  • il secondo con la Sua vita pubblica e termina con la scena dell'ordinazione di un vescovo
  • e il terzo con i 24 vescovi suffraganei della metropolia beneventana.

L’11 ottobre 2012, la Cattedrale è stata riaperta e la porta oggi finalmente è visibile.

Oltre alla Chiesa nella parte superiore, il 18 dicembre prossimo sarà reso fruibile l'interessantissimo percorso sotterraneo (ipogeo), dove sono stati portati alla luce importanti reperti archeologici che partono dal III sec a.C. fino al 1850. La stratigrafia verrà mostrata illuminando, con led di diverso colore, i vari strati attribuiti ai diversi periodi. Il percorso sfocierà nella cripta medioevale (arricchita di pregiati affreschi del XII e XIII secolo), che non è stata danneggiata dai bombardamenti del 1943, e poi, in un momento successivo,  giungerà al museo diocesano.

I responsabili dei beni cuturali dell'Arcidiocesi hanno deciso, senza rimuovere la porta  restaurata, di dotare la facciata della Cattedrale di 3 nuove porte di bronzo: quella centrale che riproduce la porta com'era prima del bombardamento e le altre due laterali, semplici, senza bassorilievi.

Queste 3 nuove porte sono state inaugurate il 18 dicembre 2013.

Delle 72 formelle, naturalmente, 2 sono state ricostruirle ex novo, mentre altre 4 o 5 sono state  ricostruite in parte.